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Autostrada

Il 21 settembre 1924 fu inaugurato il primo tratto (da Milano a Varese) della prima autostrada italiana a pedaggio, la cosiddetta “Autostrada dei Laghi”,

it.wikipedia.org/wiki/Autostrada_dei_Laghi 

che unisce Milano, Como e Varese alle zone turistiche del Lago di Como e del Lago Maggiore. 

L’idea (assolutamente coraggiosa e avveniristica, se si pensa che nel 1923 circolavano in tutta Italia appena 57.000 automobili, a fronte dei più di 39 milioni del 2018, e soltanto nel 1938 si raggiunse sull’autostrada dei Laghi un transito giornaliero di 1.000 vetture), fu dell’ingegnere Piero Puricelli (1883-1951), che concepì la costruzione a sue spese (che fu compiuta in 15 mesi) di una strada per sole automobili, senza passaggi a livello, con un fondo liscio in calcestruzzo ad alta resistenza, curve con un raggio massimo di 400 metri, e una pendenza massima del 3%.

Una curiosità che oggi fa sorridere: nella trasmissione del 19 giugno 1937 nel quadro dei programmi per l’Estero in Esperanto, la Radio Italiana-EIAR (Radio Roma), dopo aver lodato il sistema delle autostrade, affermò: 

  (traduzione):

>l’autostrada, per sua stessa natura, è in generale adatta solo per distanze non molto grandi, tra città o regioni importanti o che abbiano un grande interesse turistico. In effetti, essa obbliga al pagamento di un pedaggio; il costo della sua costruzione è molto alto, e non converrebbe per una rete molto vasta e densa.

Immagine: francobollo della Mongolia con una vettura Lancia del 1911; da essa si può capire quanto, nel 1923, l’dea dell’ingegnar Puricelli sia stata coraggiosa e avveniristica.

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