Il 6 maggio è l’anniversario della morte (nel 1859) del naturalista e geografo tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859),
it.wikipedia.org/wiki/Alexander_von_Humboldt
considerato il fondatore della moderna geografia scientifica, grazie a viaggi, studi e pubblicazioni che hanno lasciato una profonda traccia nei campi della biologia, della botanica, della fisiologia, della biochimica, della mineralogia, della climatologia.
Rinvio alle pagine di Wikipedia, aggiungendo una curiosità: nel romanzo “Cien años de soledad” (Cent’anni di solitudine) di Gabriel García Márquez,
il nome di Alexander von Humboldt è tra le poche parole che Aureliano Buendía discerne dai deliri plurilinguistici del gitano Melquíades.
Allego:
– il francobollo del 1969 della Repubblica Democratica tedesca (DDR) per il secondo centenario della nascita di Alexander von Humboldt, con un ritratto dello scienziato;
– la copertina della traduzione in Esperanto, di Fernando de Diego, (“Cent jaroj da soleco”), del romanzo di Gabriel García Márquez “Cien años de soledad” (Cent’anni di solitudine).