Il 4 aprile è l’anniversario della nascita (nel 1951) del cantautore romano Francesco De Gregori
it.wikipedia.org/wiki/Francesco_De_Gregori
Ho già parlato di lui il 4 aprile 2017
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2017/04/04/francesco-de-gregori/
e il 4 aprile 2019.
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2019/04/04/francesco-de-gregori-2/
Trascrivo il testo in italiano, e la traduzione in Esperanto, della sua canzone “Rimmel”, e allego la copertina dello spartito.
“Rimmel” è il nome commerciale di un cosmetico, con il quale le donne si truccano il viso, scurendo le ciglia; nella canzone, la parola è utilizzata per indicare qualcosa di artificioso, come un amore che ormai è finito ma che forse non era mai veramente cominciato (si ricordi, che in italiano si adopera la medesima parola, “trucco”, per indicare il cosmetico e l’imbroglio).
RIMMEL
Francesco De Gregori
www.youtube.com/watch?v=Ydo-yfPze30
E qualcosa rimane, fra le pagine chiare,
fra le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente
ma lo zingaro è un trucco.
Ma un futuro invadente, fossi stato un po’ più giovane,
l’avrei distrutto con la fantasia,
l’avrei stracciato con la fantasia.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
Santa voglia di vivere e dolce venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevi ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto sì.
Hai detto “È tutto quel che hai di me”.
È tutto quel che ho di te.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
°°°°°
RIMMEL
Francesco De Gregori – trad. Giuseppe Castelli
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/degregor.html#RIMMEL
Io restas, plu restas inter la helaj paĝoj kaj la paĝoj malhelaj.
Vian nomon mi viŝas for de mia ŝildo,
konfuzante pri ĉiu mia alibio
kaj pri ĉiu via agkialo.
Kiu min kartaŭguris nomis min “la venkanto”, sed ciganon kaj trompon
kaj trudeman ontecon, se mi estus nur pli juna
mi detruintus per la fantazio,
mi disŝirintus per la fantazio.
Nun vi povas sendi viajn lipojn al adreso nova
kaj mian bildon meti super ies, mi ne scias kies, kaj
mi havas vian asan kvaron plu (atentu: ili samkoloras).
Vi kaŝu ilin, aŭ kunludu iu ajn;
aŭ ili restu bonaj geamikoj, kiel ni.
Sankta volo de vivo, dolĉa venusulin’ el rimmel;
kiel kiam pluvis ekstere kaj vi min demandis,
ĉu hazarde mi konservis tiun foton
kie vi ridetadis sen rigardi.
Kaj la vento pasadis preter via felkolumo, via personaĵo,
kaj kiam mi nekompreninte diris “Jes”,
vi diris “Havas vi nur tion ĉi”…
Nur tion havas mi el vi.
Nun vi povas sendi viajn lipojn al adreso nova
kaj mian bildon meti super ies, mi ne scias kies, kaj
mi havas vian asan kvaron plu (atentu: ili samkoloras).
Vi kaŝu ilin, aŭ kunludu iu ajn;
aŭ ili restu bonaj geamikoj, kiel estas ni.