Personaggi

Costanza d’Altavilla

Il 27 novembre è l’anniversario della morte (nel 1198) di Constance de Hauteville, in italiano Costanza d’Altavilla (1154-1198),

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ultima discendente della casata normanna degli Hauteville, Regina di Sicilia, Imperatrice consorte del Sacro Romano Impero (come moglie di Enrico VI Hohenstaufen di Svevia, a sua volta figlio di Federico I Hohenstaufen di Svevia “Barbarossa”), e madre dell’Imperatore Federico II Hohenstaufen di Svevia.

Nata e morta a Palermo, Costanza è sepolta a Palermo nella Cattedrale (allego l’immagine), accanto al padre Roger II de Hauteville “le Normand” (Ruggero II d’Altavilla “il Normanno”).

Costanza d’Altavilla è detta “la Grande” per distinguerla dalla nuora Constanza de Aragón (in italiano, Costanza d’Aragona), moglie di Federico II.

Fu al centro di aspre e complesse lotte di successione (che riguardavano il Sacro Romano Impero e il Regno di Sicilia) alla morte del nipote Guillaume II d’Hauteville “le Bon” (Guglielmo II d’Altavilla “il Buono”).

Costanza è ricordata tre volte nella letteratura italiana:

– Nella “Divina Commedia” (Paradiso, Canto III, versi 118-120), Dante Alighieri così la presenta:

Quest’è la luce della Gran Costanza

che del secondo vento di Soave

generò ‘l terzo e l’ultima possanza.

“Soave” è l’italianizzazione arcaica del tedesco “Schwaben”, cioè Svevia; “il secondo e il terzo vento” sono, riferiti al casato Hohenstaufen di Svevia, rispettivamente Enrico VI (marito) e Federico II (figlio) – il primo era stato Federico I Barbarossa; “l’ultima possanza” si riferisce al fatto che Federico II fu l’ultimo Imperatore della casata Hohenstaufen;

– sempre nella “Divina Commedia” (Purgatorio, Canto III, versi 112-113), il nipote Manfredi Hohenstaufen di Svevia così si presenta:

“Io son Manfredi,
nepote di Costanza imperadrice”;

– nella “Nuova Cronica”, lo storico Giovanni Villani (1280-1348) accenna alla singolarità della nascita di Federico II, che Costanza (la quale aveva già 40 anni) dette alla luce, il 26 dicembre 1194, per così dire “in pubblico”, sotto una tenda sulla piazza principale di Jesi, cittadina dell’Italia centrale nella regione Marche, durante il viaggio dalla Germania alla Sicilia.

Racconta Villani:

«Quando la ‘mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s’avea sospetto in Cicilia e per tutto il reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v’andasse a vederla; e molte ve n’andarono e vidono, e però cessò il sospetto»

Bisogna dire, però, che gli storici moderni non sono convinti del racconto di Villani, che è pieno di inesattezze (e potrebbe essere frutto della fantasia popolare): Costanza era zia di Guglielmo II d’Altavilla e non sorella; le nozze con Enrico VI si svolsero a Milano e non a Roma; Costanza si sposò a 32 anni e non a 50; partorì a 40 anni e non a 52; la nascita di Federico II avvenne nella piazza di Jesi e non a Palermo.

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