Personaggi

Robert Burns

Il 21 luglio è l’anniversario della morte (nel 1796, a soli 37 anni) del poeta romantico scozzese Rabbie Burns, conosciuto come Robert Burns (1759-1796).
it.wikipedia.org/wiki/Robert_Burns
Fuori della Scozia (dove è considerato poeta nazionale) e dei Paesi ex socialisti (per motivi ideologici), Burns è poco noto, sebbene molti abbiano cantato, almeno una volta nella vita, la sua canzone “Auld lang syne”, che in inglese sarebbe alla lettera “Old long since”, cioè “The good old days”, nel senso de “I bei vecchi tempi”.
it.wikipedia.org/wiki/Auld_Lang_Syne

In Italia, quella canzone è conosciuta come “Il valzer delle candele”;

in Francia, come “Ce n’est qu’un au revoir” (Non è che un arrivederci); in Giappone, come “Hotaru no hikari” (La luce delle lucciole), e così via.
È davvero un peccato che Burns abbia scritto in una lingua poco diffusa (quella scozzese, addirittura nella variante locale “Lowland Scots” parlata solo in una porzione della Scozia), con inserimento di termini inglesi, francesi e latini, tanto che si potrebbe dire che ha “inventato” una lingua propria; in realtà, Burns (oltre a poesie apertamente sboccate, che possono essere avvicinate a quelle dei poeti dialettali italiani Giuseppe Gioachino Belli e Carlo Porta) scrisse anche cose molto impegnate: basti pensare che, per le sue idee socialiste, nella Russia zarista i contadini lo consideravano “il poeta del popolo” (e contadino era egli stesso), e nell’epoca sovietica fu esaltato per le sue affermazioni sull’uguaglianza tra tutti gli uomini che lavorano (allego, al riguardo, il francobollo sovietico in suo onore del 1956).
Trascrivo “Auld lang syne”:
– in scozzese;
– in una traduzione letterale in italiano;
– nella più usuale versione in italiano (non letterale, ma semplice adattamento alla musica – che, per inciso, pare dovuta a un italiano, il piemontese Davide Rizzio o Riccio);
– nel ridotto testo inglese comunemente cantato;
– in una delle numerose versioni in Esperanto.


AULD LANG SYNE

Should auld acquaintance be forgot,
and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot,
and auld lang syne?

For auld lang syne, my dear,
for auld lang syne,
we’ll tak a cup of kindness yet,
for auld lang syne!

We twa hae run about the braes
and pou’d the gowans fine,
but we’ve wander’d monie a weary fit,
sin auld lang syne.

We twa hae paidl’d in the burn
frae morning sun till dine,
but seas between us braid hae roar’d,
sin auld lang syne.

And surely ye’ll be your pint-stowp
and surely i’ll be mine,
and we’ll tak a cup o kindness yet,
for auld lang syne!

And there’s a hand my trusty fiere,
and gie’s a hand o thine,
and we’ll tak a right guid-willie waught,
for auld lang syne

Robert Burs

°°°°°

(traduzione letterale in italiano,
da nelcuoredellascozia.com/2015/06/01/auld-lang-syne/ )

Credi davvero che i vecchi amici
si debbano dimenticare e mai ricordare?
Credi davvero che i giorni trascorsi insieme
si debbano dimenticare?

Perché i giorni sono ormai trascorsi,
amico mio, perché i giorni sono andati,
faremo un brindisi per ricordare con affetto
i giorni ormai trascorsi!

Noi due abbiamo corso per le colline
e strappato margherite selvatiche,
ma ora siamo lontani l’uno dall’altro
perché i giorni sono ormai trascorsi.

Noi due abbiamo navigato nel fiume
da mattina a sera,
ma ora vasti oceani si frappongono tra noi,
perché i giorni sono ormai trascorsi.

Tu puoi pagare il tuo boccale di birra
e io pagherò il mio,
faremo un brindisi per ricordare con affetto
i giorni ormai trascorsi.

Perciò prendi la mia mano, amico mio fidato,
e dammi la tua,
faremo un brindisi pieno d’affetto insieme,
in ricordo di quei giorni trascorsi.

Robert Burns, trad. Beatrice Roat

°°°°°

AULD LANG SYNE

Should old acquaintance be forgot,
and never brought to mind?
should old acquaintance be forgot,
and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear,
for auld lang syne
we’ll take a cup of kindness yet,
for auld lang syne.

So long, it’s been good to know you
So long, it’s been good to know you

For auld lang syne, my dear,
for auld lang syne,
we’ll take a cup of kindness yet,
for auld lang syne.

°°°°°

VALZER DELLE CANDELE

Domani tu mi lascerai
e più non tornerai,
domani tutti i sogni miei
li porterai con te.

La fiamma del tuo amor
che sol per me sognai invan
è luce di candela che
già si spegne piano pian.

Una parola ancor
e dopo svanirà
un breve istante di
felicità.

Ma come è triste il cuor
se nel pensare a te
ricorda i baci tuoi
che non son più per me.

Domani tu mi lascerai
e più non tornerai,
domani tutti i sogni miei
li porterai con te.

°°°°°

LA IAMO LONGE FOR

La gekonatojn ĉu ni lasu
defali el memor’?
Ĉu ni ne pensu kare pri
la iamo longe for?

Iamo longe for, karul’,
iamo longe for;
Ni trinku simpatie pro
la iamo longe for!

La kruĉojn jen ni levu kaj
salutu el la kor’,
kaj trinku simpatie pro
la iamo longe for!

Montete iam kuris ni
kaj ĉerpis el la flor’
sed penan vojon spuris ni
post iamo longe for.

Geknabe ni en fluo vadis
ĝis la vespera hor’,
sed maroj muĝis inter ni
post iamo longe for.

Do jen la manojn, kamarad’,
ni prenu kun fervor’
kaj trinku ni profunde pro
la iamo longe for!

Robert Burns, trad. Reto Rossetti
(“La nica literatura revuo”, 1957, 2/6, p. 230)
literaturo.org/HARLOW-Don/Esperanto/Literaturo/Revuoj/nlr/nlr26/iamou.html

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