Personaggi

Walt Whitman

Il 31 maggio 2019 è il 200° anniversario della nascita del poeta, scrittore e giornalista statunitense Walter Whitman, conosciuto come Walt Whitman (1819-1892),
it.wikipedia.org/wiki/Walt_Whitman
padre della poesia statunitense, classico della letteratura mondiale, maestro nell’uso del verso libero.
Whitman fu un tipico rappresentante del modo di pensare statunitense, nel bene e nel male: cantò la democrazia, la libertà, lo spirito d’avventura, la tenacia nell’inseguire il “sogno americano” (american dream) del successo; per questi aspetti, Whitman è stato ammirato da Rubén Darío,
www.poemas-del-alma.com/walt-whitman.htm
da Federico García Lorca,
www.poemas-del-alma.com/oda-a-walt-whitman.htm
da Pablo Neruda,
www.poemas-del-alma.com/pablo-neruda-oda-a-walt-whitman.htm
anche se non si possono passare sotto silenzio taluni atteggiamenti discutibili di Whitman, in fatto di orgoglio patriottico che rasentava un senso di superiorità nazionale, e di solo parziale accettazione dell’uguaglianza degli afroamericani (per i quali auspicava che non avessero diritto di voto, per limitare il loro peso politico).
In gioventù, Whitman fece il tipografo, il giornalista (impegnato contro lo schiavismo) e l’insegnante, anche qui con luci ed ombre: ad esempio, adottò un metodo di insegnamento innovativo, basato sul coinvolgimento dei bambini, ma fu cacciato con ignominia perché accusato di sodomia (l’omosessualità, o la bisessualità, sarà anche in seguito una sua caratteristica).
La notorietà di Whitman come poeta nacque piuttosto tardi; solo nel 1855, quando aveva 36 anni, pubblicò (a proprie spese, in sole 795 copie, ed in forma anonima) la prima edizione di un libro, intitolato Leaves of Grass (Foglie d’erba), che all’inizio aveva appena 12 composizioni, ma che alla decima edizione (quella definitiva, del 1881) arrivò a contenerne circa mezzo migliaio.
L’accoglienza fu varia: un critico (Peter Lesley) definì il libro «dozzinale, profano ed osceno», e l’autore «un idiota pretenzioso», mentre altri lodarono una poesia che, nella sua rudezza, aveva tratti di novità.
Da allora, la fama di Whitman (come poeta e come patriota, grazie anche ad altre opere ed al suo impegno politico e ideologico) è venuta crescendo, tanto che Henry Miller (1891-1960), nel suo “Tropic of Cancer” (Tropico del Cancro), scrisse:
«Tutto quel che c’è di valido in America, l’ha espresso Whitman, e non c’è altro da dire»,
ed Ezra Pound (1885-1972) affermò di lui:
«Il poeta dell’America… lui è l’America».
Lo stile di Whitman è stato ripreso da scrittori della cosiddetta “Beat Generation”, in particolare Allen Ginsberg (1926-1997) e Jack Kerouac (1922-1969), ed ha ispirato molti musicisti, tra cui Leonard Bernstein (1918-1990) e Paul Hindemith (1895-1963),
Trascrivo (in inglese, e nelle traduzioni in italiano e in Esperanto) il sesto brano del “Song of Myself” (Canto di me stesso – Kanto pri Mi Mem).
Elenco, in fondo, quello che di Whitman è stato tradotto in Esperanto.
Allego un francobollo statunitense del 1940 con il ritratto di Walt Whitman.


“SONG OF MYSELF”, 6

A child said What is the grass?
fetching it to me with full hands;
How could I answer the child?
I do not know what it is any more than he.
I guess it must be the flag of my disposition,
out of hopeful green stuff woven.
Or I guess it is the handkerchief of the Lord,
A scented gift and remembrancer designedly dropt,
Bearing the owner’s name someway in the corners,
that we may see and remark, and say Whose?
Or I guess the grass is itself a child,
the produced babe of the vegetation.
Or I guess it is a uniform hieroglyphic,
And it means, Sprouting alike in broad zones and narrow zones,
Growing among black folks as among white,
Kanuck, Tuckahoe, Congressman, Cuff,
I give them the same, I receive them the same.

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SONG OF MYSEL (CANTO DI ME STESSO), 6
www.plcamagni.it/blogdipier/index.php/component/content/article/46-poesie/102-canto-di-me-stesso-

Che cos’è l’erba?
Mi chiese un bambino portandomene a piene mani;
come potevo rispondergli?
Non so meglio di lui che cosa sia.
Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione,
fatto col verde tessuto della speranza.
O forse è il fazzoletto del Signore,
un ricordo profumato lasciato cadere di proposito,
con la cifra del proprietario in un angolo
sicché possiamo vederla e domandarci di chi può essere?
O forse l’erba stessa è un bambino,
il bimbo generato dalla vegetazione.
O un geroglifico uniforme che voglia dire,
crescendo tanto in ampi spazi che in strette fasce di terra,
fra bianchi e gente di colore,
Canachi, Virginiani, Membri del Congresso, gente comune,
io do loro la stessa cosa e li accolgo nello stesso modo.

Walt Whitman, trad. Pier Luigi Camagni

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“SONG OF MYSELF” (KANTO PRI MI MEM), 6

Infano pridemandis min: Kio estas herbo?
ĝin portante al mi per plenaj manoj.
Kiel mi povus respondi al la infano?
Mi ne scias, kio ĝi estas, pli ol li.
Mi supozas, ke ĝi estas la flago de mia vokiĝo,
teksita per verda ŝtofo esperplena.
Aŭ mi supozas, ke ĝi estas la naztuko de la Sinjoro,
parfuma donaco kaj intence faligita memorigilo,
iel surhavanta la nomon de la proprietulo ĉe la anguloj,
tiel ke ni povu vidi kaj rimarki, kaj diri: de Kiu ĝi estas?
Aŭ mi supozas, ke la herbo estas ĝi mem infano,
la bebo produktita de la vegetaĵaro.
Aŭ mi supozas, ke ĝi estas unuforma hieroglifo,
kaj ĝi signifas, burĝonante en vastaj kaj en malvastaj zonoj,
kreskante inter nigruloj kaj blankuloj,
Kanukoj, Virginianoj, Parlamentanoj, ordinaruloj,
mi donas al ili la samon, mi akceptas ilin same.

Walt Whitman, trad. Antonio De Salvo
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Poeziaĵoj de Wal Whitman tradukitaj al Esperanto
Poesie di Walt Whitman tradotte in Esperanto

– “Crossing Brooklyn Ferry” (Transirante Bruklin-prame), trad. Maurice Wittenberg, “Beletra Almanako n-ro 2 (Marto 2008). p. 49;
– “Spain, 1873-74” (Hispanio, 1873-74), trad. Miguel Fernández. En “Poezio: armilo ŝargita per futuro. SATeH, 2013. p. 283;
– “To a stranger” (Al nekonato), trad. Nicola Ruggiero, Beletra almanako
gxirafo.blogspot.com/2013/04/walt-whitman-en-esperanto-2.html
– el “Song of Myself” (Kanto pri Mi Mem), trad. Matt McLauchlin
gxirafo.blogspot.com/2013/04/walt-whitman-en-esperanto-2.html
-x el “Song of Myself” (Kanto pri Mi Mem), 6, trad. Antonio De Salvo

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