Movimenti, ideologie, religioni, filosofie · Oggetti

Pi greco

Il 14 marzo è la “Giornata internazionale del π – pi greco”, dedicata alla matematica.
Colgo l’occasione per accennare all’uso dei numeri nella Bibbia (Primo e Nuovo Testamento). L’accostamento può sembrare pretestuoso, ma molti secoli prima di Archimede la Bibbia già indicava con stupefacente approssimazione (arrotondato a 3) il valore del pi greco, in 1 Re 7,23:
“Salomone fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all’altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno”.
Allego:
– il francobollo italiano del 2013, su bozzetto di Luca Vangelli, per il 2300° anniversario della nascita dello scienziato e matematico siracusano Archimede (in greco, ᾿Αρχιμήδης, in latino Archimedes).
it.wikipedia.org/wiki/Archimede
dm.unife.it/storia/Archimed.htm
La vignetta riproduce: la lettera π (pi) dell’alfabeto greco (detta anche numero di Archimede), che rappresenta il rapporto tra la circonferenza e il diametro della stessa; le prime cifre decimali del numero “π – pi greco” (arrotondato, com’è noto, a 3,14); una costruzione geometrica tratta dal volume “Περὶ σφαίρας καὶ κυλίνδρου” (Sulla sfera e il cilindro”; un disegno tratto da quello che in italiano è chiamato “Libro dei Lemmi” (non pervenuto nel testo greco, ma conosciuto attraverso una versione araba, a sua volta tradotta in latino con il titolo “Liber assumptorum”);
– la copertina della traduzione in Esperanto (di Gerrit Berveling, Chapecó, Fonto, 1999) del libro biblico dei Numeri.
°°°°°
Come giustamente avverte l’enciclopedia “Cathopedia”,
it.cathopedia.org/wiki/Numero
il numero ha, nella Bibbia e nella Tradizione cristiana, una valenza molto più ricca di quanta ne abbia nella cultura occidentale di oggi; mentre per noi il numero esprime principalmente una quantità, nell’antichità esso aveva soprattutto un valore simbolico.
Quando nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) si incontrano indicazioni numeriche, bisogna sempre chiedersi se il numero debba essere inteso nel suo valore aritmetico esatto, oppure come una approssimazione, o nel suo significato simbolico.
Le antiche civiltà semitiche non si preoccupavano molto dell’esattezza matematica, come invece fa l’uomo moderno, ma spesso usavano i numeri in modo arrotondato, approssimativo, convenzionale o simbolico, per cui sarebbe sbagliato intenderli alla lettera.
(Per la verità, anche oggi non sono rari, nel linguaggio comune, questi usi impropri: ad esempio, si dice “fare due passi”, “scambiare quattro chiacchiere”, “opera da tre soldi”, “andare a cento all’ora”, “mille grazie”, “te l’ho detto mille volte”).
L’1 è il numero della divinità.
Il 2 può significare “alcuni” (Numeri 9,22), oppure “il doppio”, o una sovrabbondanza (Geremia 16,18; Zaccaria 9,12).
Il 3 è un’approssimazione del numero π (pi greco) (1 Re 7,23; v. sopra); una triplice ripetizione segna l’enfasi, il «superlativo del superlativo» (Geremia 7,4; Isaia 6,3: “Santo, santo, santo”).
Il 4 indica la totalità dell’orizzonte geografico (davanti, dietro, destra, sinistra): i quattro venti (Ezechiele 37,9); i quattro angoli della terra (Isaia 11,12), i quattro fiumi dell’Eden (Genesi 2,10).
Il 5 ha un valore mnemonico, per il suo riferimento al numero delle dita di una mano; può essere all’origine di talune prescrizioni rituali (Numeri 7,17.23.29); ma è puramente approssimativo in Genesi 43,34, Luca 12,6[2], 1 Corinzi 14,19.
Il 6 (uno meno di 7, che indica completezza) significa incompletezza o imperfezione; ad esempio, Cronache 20,6: “Poi ci fu un’altra guerra, a Gat, dove c’era un uomo di statura straordinaria, con 6 dita in ciascuna mano e in ciascun piede, 24 in tutto”.
Il 7 indica completezza, oppure un numero notevole: Caino sarà vendicato sette volte (Genesi 4,15), il giusto cade sette volte al giorno (Proverbi 24,16), Pietro vuol perdonare sette volte (Matteo 18,21) e Gesù scaccia sette demoni dalla Maddalena (Marco 16,9); ma questo numero ha un superlativo: Lamec sarà vendicato settantasette volte (Genesi 4,24) e Pietro dovrà perdonare fino a settanta volte sette (Matteo 18,22).
Il 10 ha, come il 5, un valore mnemonico (le dieci dita), da cui il suo uso per i dieci comandamenti (Esodo 34,28; Deuteronomio 4,13) o le dieci piaghe d’Egitto (Esodo 7,14-12,29); di qui l’idea di una quantità molto grande: Labano ha cambiato dieci volte il salario di Giacobbe (Genesi 31,7) e Giobbe è stato insultato dieci volte dai suoi amici (Giobbe 19,3).
Il 12 è il numero delle lunazioni dell’anno, e suggerisce quindi l’idea di un ciclo completo: dodici sono le tribù di Israele.
Il 40 designa convenzionalmente gli anni di una generazione: quarant’anni di soggiorno nel deserto (Numeri 14,34), quarant’anni di regno per Davide (2 Sam 5,4). Di qui l’idea di un periodo piuttosto lungo di cui non si conosce la durata esatta: quaranta giorni e quaranta notti per il diluvio (Genesi 7,4), per il soggiorno di Mosè sul Sinai (Esodo 24,18), per il digiuno di Cristo nel deserto (Matteo 4,2; Marco 1,13; Luca 4,2).
Usi simili a quelli del 40 sono da ricordare per i numeri 60 ed 80: “Siano pure sessanta le mogli del re, ottanta le concubine” (Cantico dei cantici 6,8), e 100: “Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila” (Levitico 26,8).
Il 70 (dieci volte sette) si trova tra l’altro in Geremia 25,11 (“Queste genti serviranno il re di Babilonia per settanta anni”).
La cifra 1.000 evoca una grande quantità: “il Signore dimostra la sua bontà fino a mille generazioni” (Esodo 20,6); “Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte (Salmo 90[89],4); “È meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa (Salmo 84[83],11).
La miriade (10.000) designa, più in generale, una quantità enorme; ad esempio, Levitico 26,8 (v. sopra), e Salmo 3,6 (“Non temo le miriadi di avversari che mi circondano”).
Le età favolose dei patriarchi antidiluviani hanno probabilmente un significato, di cui però si è persa la chiave (tranne che per Enoch, che visse 365 anni, cifra perfetta di un anno solare).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *