Personaggi

János Bolyai

Il 15 dicembre è l’anniversario della nascita (nel 1802) del matematico ungherese (nato in Transilvania, attualmente Romania) János Bolyai (1802-1860)
it.wikipedia.org/wiki/J%C3%A1nos_Bolyai
famoso per aver dimostrato la geometria euclidea è solo uno dei possibili sistemi geometrici, e che non è assolutamente certo che l’universo risponda alle regole di Euclide (indipendentemente da Bolyai, alla medesima conclusione era giunto il russo Nikolaj Ivanovič Lobačevskij, 1792-1856)
it.wikipedia.org/wiki/Nikolaj_Ivanovi%C4%8D_Loba%C4%8Devskij
Oggi, le idee di Bolyai sono generalmente accettate (soprattutto dopo Albert Einstein e la sua teoria della relatività), ma quando Bolyai le espresse (in latino, nell’appendice ad un libro del padre) furono considerate stravaganze. Furono osteggiate dalle classi dominanti anche per motivi ideologici: quella intuizione, infatti, generando una visione alternativa dell’universo, poteva servire di esempio e di stimolo a quanti aspiravano a profondi mutamenti sociali, ma si scontravano con realtà radicate da secoli e che sembrava impossibile modificare.
L’opera di Bolyai è rimasta in gran parte in manoscritto (oltre 20.000 pagine).
Le idee di Bolyai sono state esposte anche in quattro volumi, scritti in Esperanto dal matematico ungherese Cyrill Vörös
eo.wikipedia.org/wiki/Cyrill_V%C3%B6r%C3%B6s
e pubblicati a Budapest dalla editrice Kókai:
– “Analitika geometrio absoluta”, 1910 (Geometria analitica assoluta)
– “Elementoj de la geometrio absoluta”, 1911 (Elementi di geometria assoluta)
– “La ebeno Bolyaia”, 1911 (Il piano di Bolyai)
– “La spaco Bolyaia”, 1911 (Lo spazio di Bolyai)
Quei volumi sono importanti per tre motivi:
– sul piano scientifico, perché pubblicati in un’epoca in cui le teorie di Bolyai erano ancora contestate o addirittura derise;
– sul piano linguistico, perché comprovarono la possibilità di esprimere concetti molto complessi nella giovane lingua internazionale (nata appena nel 1887);
– sul piano ideologico, perché mostrarono la possibilità di cambiamenti radicali nella comunicazione internazionale, con l’adozione di una lingua comune pianificata.
Recensioni dei volumi si trovano in “Brita Esperantisto” 1910-4, p. 37; “La Revuo” 1910-1911, V, p. 45-46, “La Revuo” 1911-1912, VI, p. 482-483.
Allego il francobollo romeno del 1960 per il primo centenario della morte di Bolyai.

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