Personaggi

Niccolò Paganini

Il 27 ottobre è l’anniversario della nascita (nel 1782) del violinista, chitarrista e compositore italiano (genovese) Niccolò Paganini (1782-1840)
it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Paganini
famoso per il virtuosismo nelle composizioni e nelle esecuzioni (era capace di suonare su una sola corda), al punto che si favoleggiava avesse stretto un patto con il diavolo (per la sua cattiva fama, quando morì gli fu rifiutata la sepoltura in terreno consacrato).
Del resto, il suo aspetto fisico era inquietante: vestiva completamente di nero, era scheletrico, aveva il viso pallidissimo e gli occhi infossati, ed a causa del mercurio somministratogli per curare la sifilide aveva la bocca rientrata, e naso e mento gli si erano avvicinati. Inoltre, aveva le dita molto lunghe e mobili (una patologia che si chiama “aracnodattilia”, cioè dita simili alle zampe di un ragno), il che spiega i virtuosismi di cui era capace.
Paganini suonava su un potente violino costruito en 1743 da Giuseppe Guarneri del Gesù
it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Guarneri_del_Ges%C3%B9
regalatogli da un ammiratore; quello strumento, chiamato “il cannone di Paganini”
it.wikipedia.org/wiki/Cannone_(violino)
è adesso di proprietà del Comune di Genova, e viene suonato dal vincitore del Concorso violinistico internazionale “Niccolò Paganini”, che si svolge ogni due anni.
Gli spartiti di Paganini sono in buona parte non accessibili al pubblico.
Anzitutto, a suo tempo solo per poche composizioni si trovarono editori; quando, poi, nel 1908 gli eredi dell’artista proposero allo Stato italiano di acquistare gli spartiti, una apposita Commissione ministeriale dette parere negativo, sicché il materiale fu venduto all’asta, e finì in gran parte a due collezionisti tedeschi, Wilhelm Heyer di Colonia e Fritz Reuther di Mannheim. Solo nel 1971 lo Stato italiano ha acquisito 90 manoscritti, di cui è gradualmente in corso la pubblicazione; di tanto in tanto, vengono reperiti manoscritti inediti.
Paganini ha dato origine, nella lingua italiana, ad un modo di dire: “Paganini non ripete”, che usa quando si vuole opporre un rifiuto. Il detto nacque nel febbraio del 1818 al Teatro Carignano di Torino, quando il re di Sardegna Carlo Felice di Savoia
it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Felice_di_Savoia

chiese che Paganini concedesse il bis di un brano. Paganini, che spesso improvvisava (e quindi non era in grado di ripetere), rispose appunto: «Paganini non ripete».
Trascrivo (con traduzione in italiano) un aneddoto tratto dalla rivista italiana “L’Esperanto” 1928-11, p. 147, ed allego il francobollo del Principato di Monaco del 1982 per il duecentesimo anniversario della nascita di Paganini.


(Segue traduzione in italiano)

Strangaĵeto okazis al Paganini dum lia mallonga restado en Milano.
Dum li, kun sia mirinda muzikinstrumento sub la brako, trairis flankan vojon de la urbo, sentis apetitdonan odoron de kuiritaj fiŝoj, kaj dezirante ilin manĝi, li direktiĝis al la gastejo el kiu venas la odoro. Sed dum li estis traironta la sojlon, estas malĝentile repuŝita de la gastejmastro, kiu montris al li avert-tabelon en kiu oni legis: «Enirejo malpermesata al vagantaj muzikistoj».

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(traduzione):

Una cosa singolare capitò a Paganini durante il suo breve soggiorno a Milano.
Mentre, con il suo meraviglioso strumento sotto braccio percorreva una strada secondaria della città, avvertì un appetitoso odore di pesce fritto, e desiderando mangiarne, si diresse verso l’osteria da cui proveniva l’odore. Ma quando stava per varcare la soglia, fu sgarbatamente respinto dall’oste, che gli mostrò un cartello in cui si poteva leggere: «Ingresso vietato ai suonatori ambulanti».

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