Personaggi

Vittorio Gassman

Il primo settembre è l’anniversario della nascita (nel 1922) dell’attore, regista e scrittore italiano (genovese) Vittorio Gassman, nato Gassmann (1922-2000)

it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Gassman

Attivo nel teatro, nel cinema e nella televisione, è considerato uno dei più grandi attori italiani; alcune sue battute sono diventate modi di dire della lingua italiana corrente, così come il termine “mattatore”, all’inizio corrispondente soltanto allo spagnolo “matador” delle corride, dopo uno spettacolo televisivo di Gassman del 1959 con quel titolo è passato a significare (secondo il vocabolario Zanichelli) chi è capace di accentrare su di sé l’attenzione del pubblico, chi si impone sugli altri, si mette in mostra”.

Culturalmente impegnato, pensoso e tormentato (nonostante interpretasse spesso personaggi leggeri), è noto il suo travaglio religioso (da un iniziale ateismo ad una religiosità del tutto personale).

Trascrivo una sua poesia, in italiano e nella traduzione in Esperanto di Armando Zecchin, ed allego il foglietto filatelico italiano del 2010 nella serie “Cinema italiano”, con le immagini di Federico Fellini, Vittorio Gassman e Alberto Sordi.

 


A DIO

 

Eri nello spazio impensato

perché scontato.

Eri e Sei – forse ora ho capito – fra le parole

che ho tanto usato e osato:

sempre ci sei stato, eri li,

ci sei ancora e voglio decifrarti,

stanarti, usando le parole ma in modo

diverso e in diverso modo la follia,

il mestiere con cui la parola

mi diventa grafia, mania, modo,

vuoto suono od effetto.

Solo quello so fare, solo lì

c’è speranza che Tu adesso

compaia, perfetto,

se vuoi in rima, rimando con te stesso,

in un metro o in altro.

Tu puoi innalzare al cielo

qualunque prosodia;

purché Tu appaia, le fruste parole si fanno

Parola, e col mio io

sepolto finalmente parlerai,

che mai è stato quello che era forse destinato

ad essere, un io mancato, strangolato.

Parlami a perdifiato.

Ti cedo ogni suono o silenzio; e già Ti vedo

emergere da quella pila di parole

inutilmente sparse nel cassetto,

cancellarne rime e rumore,

facendone linguaggio perfetto.

Cancella anche me,

cambiami, conducimi, ritraducimi,

parla Tu per sempre, Signore.

 

Vittorio Gassman  

 

°°°°°

 

AL DIO

 

Vi estis en la nepensita spaco

ĉar tie senzorge lokita,

Vi Estis kaj Estas – nun eble mi komprenis – inter la vortoj

kiujn mi tiom uzis kaj aŭdacis;

ĉiam Vi estis, tie Vi ĉeestis,

tie ankoraŭ Vi ĉeestas kaj mi nun volas vin deĉifri,

Vin elnestigi pluuzante la vortojn sed laŭ nova maniero

kaj laŭ nova maniero la frenezon,

la metion per kiu la vorto

ĉe mi fariĝas grafio, manio, pasio,

malplena sono aŭ efekto. Nur tion mi sukcesas fari, nur tie

estas espero ke Vi nun

aperu, perfekta,

laŭrime se vi volas, rimigante kun Vi mem,

en laŭvola metro.

Vi povas altigi al la ĉielo iun ajn prozodion:

kondiĉe ke Vi aperu, la trivitaj vortoj fariĝas

Vorto, kaj kun mia mio

sepultita Vi fine parolos,

mia mio kiu neniam estis tio al kio ĝi eble estis destinita

realiĝi, iu mio malsukcesinta, sufokita.

Parolu al mi ĝissenspire.

Mi al Vi cedas ĉiun sonon aŭ silenton; kaj jam mi Vin vidas

emerĝi el tiu stako de vortoj

senutile disaj en tirkesto,

de ili forstreki rimojn kaj rumoron,

ilin farante lingvaĵo perfekta,

Forstreku ankaŭ min,

ŝanĝu min, min konduku, min retraduku,

parolu Vi por ĉiam, Sinjoro.

 

Vittorio Gassman, trad. Armando Zecchin (3.7.2010)

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