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Estate

Il 21 giugno, nell’emisfero settentrionale, segna convenzionalmente l’inizio dell’estate.

Trascrivo una breve poesia intitolata “Istâd” (= Estate), nella lingua friulana parlata nella regione italiana nordorientale Friuli, con la traduzione in Esperanto (“Somero”); manca il nome del traduttore.

Il testo bilingue è apparso nella rivista “L’Esperanto” 1921-3 (marzo 1921), che all’epoca era edita nella cittadina friulana San Vito al Tagliamento, e spesso pubblicava testi in friulano (addirittura, una grammatica friulana in Esperanto).

Una curiosità: uno dei pionieri dell’Esperanto in Friuli fu Achille Tellini (o meglio, nella forma friulana: Achîl Telin)

eo.wikipedia.org/wiki/A%C4%A5ilo_Tellini

it.wikipedia.org/wiki/Achille_Tellini

fur.wikipedia.org/wiki/Ach%C3%AEl_Telin

che fu anche un benemerito cultore della lingua e delle tradizioni friulane, tanto che a lui è dedicata – oltre a una strada – una lapide in friulano nel centro di Udine.

Tellini propose, tra l’altro, una riforma della grafia del friulano, che utilizzava alcune lettere dell’alfabeto Esperanto: e in effetti, la poesia qui presentata ha parole scritte secondo il sistema fonetico dell’Esperanto, diversamente dal friulano tradizionale(utilizzato dall’autore, Pietro Zorutti, Pieri Çorut in friulano, 1792-1867

it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Zorutti

ĉidinâd​ invece di​ cidinad

ĉamp​ invece di​ ciamp

múzike​ invece di músiche

kontadin invece di contadin

sezelá​ invece di​ seselá

 

Una importante annotazione su Zorutti: attualmente, è considerato un motivo di orgoglio per il Friuli, tanto che a lui sono dedicati molti istituti scolastici friulani; ma subito dopo la prima giuerra mondiale era aspramente biasimato dai nazionalisti, perché aveva scritto una poesia, intitolata “Il bon pari” – “Il buon padre”, che esprimeva rimpianto per l’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe; desta meraviglia, dunque, che nel 1921 si sia avuto il coraggio di pubblicare una sua poesia, anche se neutra e con il cognome storpiato “Zoruti” (secondo la fonetica dell’Esperanto).

Allego:

– la lapide in onore di Achîl Telin (Achille Tellini) a Udine;

– p. 36 de “L’Esperanto” 1921-3, con parte di una lezione in Esperanto di friulano, e la poesia “Istâd” (Somero).


ISTÂD

 

Sparide é primevere,

lé ĉidinâd il gri,

t-el ĉamp si viôd il spi

kul ĉaf a pendolón.

 

Sence savé di múzike,

sot il soreli ardínt,

sturnis la púare int

la ciale dut il dí.

 

Il kontadin al spiete

di sezelá il formént,

no-l viôt l’ore, il momént

di méti-lu a sotét.

 

Ukin umin e fèminis,

ûr par di mudá stâd,

no pensin al pasâd,

sperin t-e l’aviñí.

 

Pietro Zorutti

 

SOMERO

 

Forpasis la printempo,

la grilo jam silentis,

en kampo estas spikoj

kun kapo pendetanta.

 

Ne konante muzikon,

sub sekiganta suno

surdigas la popolon

cikado tutan tagon.

 

La kamparano atendas

por falĉi la tritikon;

deziras la momenton

ĝin meti sub tegmento.

 

Vir’, virinoj ĝoj-ekkrias

novan staton pripensante,

jam ne pensas pri pasinto,

nur esperas pri estont’.

 

Pietro Zorutti

(“L’Esperanto” 1921-3)

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