Personaggi

Gaetano Lama

Il 27 aprile è l’anniversario della morte (nel 1950) del compositore italiano (napoletano) Gaetano Lama (1886-1950)

it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Lama

autore di molte canzoni famose, sia in napoletano che in italiano.

La sua canzone “Come le rose”

www.youtube.com/watch?v=JTt_ALYmWhQ

www.youtube.com/watcgh?v=tYKMghJGoGU

è stata tradotta in Esperanto da Luigi Minnaja con il titolo “Kiel la rozoj”; ne trascrivo il testo, in italiano e in Esperanto.

Allego:

– la copertina dello spartito della canzone;

– la busta primo giorno (FDC) di quattro francobolli svizzeri del 1972 con sovrapprezzo per beneficenza a favore della gioventù, che rappresentano quattro tipi di rosa. Da notare le scritte in latino (“Helvetia”, “Pro juventute”), per superare l’ostacolo delle quattro lingue ufficiali della Confederazione Elvetica (tedesco, francese, italiano,romancio); e meno male che è stato giustamente utilizzato l’ablativo (Juventute), perché se invece si fosse trattato del nominativo (Juventus) chi sa quanti avrebbero frainteso lo scopo dei francobolli, pensando alla squadra di calcio.


 

COME LE ROSE

Parole di Adolfo Genise, musica di Gaetano Lama

 

Son tornate a fiorire le rose

alle dolci carezze del sol.

Le farfalle s’inseguon festose

nell’azzurro con trepido vol.

 

Ma le rose non sono più quelle

che fiorirono un giorno per te.

Queste rose son forse più belle

ma non hanno profumo per me.

 

Ah, la tua voce gentile

più non allieta il mio cuore.

Come le rose d’aprile

le gioie d’amore son morte per me.

 

Queste rose baciate dal sole

nel silenzio dei vesperi d’or

non sentiron le dolci parole

che il tuo cuore diceva al mio cuor.

 

Quelle rose non hanno più vita

come i sogni di mia gioventù.

È un ricordo ogni rosa appassita.

Quelle rose non parlano più.

 

Come le rose d’aprile

le gioie d’amore son morte per me.

 

 

KIEL LA ROZOJ

Vortoj de Adolfo Genise, muziko de Gaetano Lama

trad. Luigi Minnaja

www.cinquantini.it/esperant/kantoj/tradicia.html#KIEL%20LA%20ROZOJ

 

Jen denove ekfloras la rozoj,

sub la dolĉaj karesoj de l’ sun’,

papilioj tra l’ blu’ sen ripozoj

festoplenaj tremflugas jam nun!…

Sed la rozoj ne estas la samaj,

kiuj iam floradis por vi:

eble belaj pli ol la tiamaj,

sed ne havas parfumon por mi…

 

Pro viaj vortoj ĝentilaj

ne gajas plu mia koro…

kiel la rozoj aprilaj

la amo-favoro

jam mortis por mi….

 

Nunaj rozoj de l’ suno kisataj

en silentaj krepuskoj el or’

ne aŭdadis pri l’ vortoj amataj,

kiujn flustris al mi via kor’!

Tiuj rozoj senvivaj jam restas

kiel revoj junaĝaj de mi…

Ĉiu roz’ nur memoro nun estas!

Tiuj rozoj mutiĝis por mi!

 

Pro viaj vortoj ĝentilaj

ne gajas plu mia koro…

kiel la rozoj aprilaj

la amo-favoro

jam mortis por mi….

Ne!… de l’ pasinta vivbrilo

la ĝoja aprilo revenas ne plu…

 

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