Personaggi

Isabella la Cattolica

Il 22 aprile è l’anniversario della nascita (nel 1451) di Isabel I de Castilla (Isabella I di Castiglia), conosciuta anche come Isabel I la Católica (Isabella I la Cattolica) (1451-1504)
it.wikipedia.org/wiki/Isabella_di_Castiglia
eo.wikipedia.org/wiki/Izabela_la_1-a_(Kastilio)
​Rinvio alle ampie pagine di Wikipedia per le note biografiche, limitandomi a ricordare gli aspetti principali del suo regno, molti dei quali non positivi:
​- l’unificazione di Castiglia, Leòn, Aragona e Catalogna, con la creazione della potenza spagnola;
– l’istituzione delle “Cortes”, una sorta di Parlamento;
– la politica di “conformità religiosa”, per cui nessuno poteva professare una fede diversa da quella cattolica (vennero colpiti: gli eretici; i “moriscos” – ossia i musulmani cristianizzati con la forza; i musulmani, fino alla loro espulsione nel 1609-1614; i “marranos”/ marrani – ossia gli ebrei che si erano falsamente convertiti ma continuavano a praticare l’ebraismo; gli ebrei);
– più in generale, la politica di “identità nazionale”, basata sul principio della “limpieza de sangre” (purezza di sangue), che anticipava certe tragiche esperienze dei nostri giorni;
– l’introduzione (1480-1484) del Tribunale dell’Inquisizione, affidato al famigerato Tomás de Torquemada;
​- il completamento della “Reconquista” (Riconquista) del territorio spagnolo, con l’eliminazione dell’ultimo insediamento musulmano (Granada), avvenuta il 2 gennaio 1492. Per questo evento, Papa Innocenzo VIII conferì a Isabella e al marito Ferdinando il titolo di “Reyes Católicos” (Re Cattolici); in cambio, Isabella donò al successivo Papa, lo spagnolo Alessandro VI (Roderic de Borja, Rodrigo Borgia), il primo oro arrivato dall’America, con cui fu rivestito il soffitto della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma;
​- la cacciata (31 marzo 1492) degli ebrei (sefarditi) che non accettavano di convertirsi al cristianesimo, e la loro dispersione nel bacino del Mediterraneo (in particolare, nei territori dell’Impero ottomano, della Repubblica di Venezia e dello Stato Pontificio). Nel 2014, il Governo spagnolo dell’epoca annunciò che avrebbe concesso la cittadinanza spagnola a tutti coloro che avrebbero dimostrato (per cognome, lingua, parentela o vincoli speciali con la cultura sefardita) di discendere dagli ebrei espulsi nel 1492; non so, però, se questa intenzione si sia realizzata, tra l’altro per la difficoltà di acquisire la prova richiesta;
​- la scoperta dell’America (12 ottobre 1492) ad opera di Cristoforo Colombo, con un viaggio finanziato da Isabella

Cesare Pascarella


– la spartizione (1493-1494), tra Spagna e Portogallo, delle zone di rispettiva influenza nelle nuove terre scoperte e da scoprire, con attribuzione del Brasile e dell’Africa occidentale al Portogallo, e di tutto il resto alla Spagna;
​- l’impegno personale per cristianizzare gli abitanti del Nuovo Mondo e difenderli da soprusi;
​- l’invito, espresso nel testamento, a proseguire la “Reconquista”, nell’Africa Settentrionale.
​Dal 1958 è in corso il processo di beatificazione di Isabella, a cui sono favorevoli i Vescovi spagnoli e latino-americani (i quali sottolineano la sua azione a difesa dei diritti dei popoli nativi); si oppongono, invece, gli ebrei, e gli avversari del Franchismo (che aveva adottato Isabella la Cattolica quale simbolo del nazionalismo spagnolo).
​Allego:
​- un francobollo spagnolo del 1951 per il quarto centenario della nascita di Isabella la Cattolica, con la riproduzione di un quadro di Juan Antonio Morales e Francisco Pradilla che illustra la presa di Granada;
​- un francobollo italiano del 2006 (su bozzetto di Anna Maria Maresca) per il quinto centenario della morte di Cristoforo Colombo, con le tre navi Pinta, Niña, e Santa Maria (comunemente chiamate “caravelle”; in realtà, la Santa Maria era invece una caracca, cioè un altro tipo di nave);
​- il francobollo spagnolo con la riproduzione del quadro di Eduardo Rosales (Madrid, Museo del Prado) “Testamento de Isabel la Católica” (Testamento di Isabella la Cattolica);
​- un particolare dell’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, per il cui soffitto fu utilizzato il primo oro proveniente dall’America (per gli esperantisti: in questa Basilica, per decenni confessò in Esperanto Padre Giacinto Jacobitti
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/eo/2018/04/15/filippo-brunelleschi/ ).

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