Personaggi

Ippolito Nievo

Il 4 marzo è l’anniversario della tragica morte (nel 1861) dello scrittore e patriota italiano (padovano) Ippolito Nievo (1831-1861),
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​perito a soli 30 anni nel naufragio della nave “Ercole”, che lo portava da Palermo a Napoli.
Molte supposizioni sono state fatte su quel naufragio (in cui morirono tutte le persone imbarcate), in particolare perché Nievo, che aveva partecipato all’impresa dei Mille di Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Cesare Abba

Tomasi di Lampedusa


​aveva l’incarico di portare dalla Sicilia sul continente la documentazione delle spese sostenute durante la spedizione: c’è il sospetto che il naufragio sia stato provocato da chi aveva interesse a far sparire qualche documento compromettente, ad esempio relativo al finanziamento (italiano e straniero, soprattutto inglese) della campagna militare.
Secondo altri, invece, si sarebbe trattato di una “strage di Stato” (la prima di una lunga serie, ancora non interrotta)

Masakro de Bolonjo


decisa dai potentati piemontesi conservatori, oppure dai servizi segreti sabaudi, per liquidare la Sinistra garibaldina, che aveva un atteggiamento “rivoluzionario”.
La vicenda ha formato oggetto di varie opere di autori moderni, tra cui Umberto Eco (“Il cimitero di Praga”)
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Nievo è famoso soprattutto per il romanzo “Le confessioni d’un italiano” (in un primo tempo, apparso con il titolo “Le confessioni di un ottuagenario”); scritto nel castello friulano di Colloredo di Montalbano (o Monte Albano; provincia di Udine) nel 1857-1858, fu pubblicato postumo nel 1867.
​Tre curiosità:
1- Nievo scrisse anche un breve romanzo, intitolato “Storia filosofica dei secoli futuri”, che immagina la storia d’Italia dal 1860 al 2222, e lo colloca in tal modo tra i pionieri della fantapolitica;
​2- al Liceo Scientifico sperimentale “Ippolito Nievo” di Padova l’Esperanto fu insegnato come materia facoltativa per alcuni anni (1973-1978), su iniziativa del preside dell’roca Antonio Moreno. Furono insegnanti dapprima Giuseppe Munarini (esclusivamente di Esperanto), e nell’ultimo anno Luisella Sergiampietri Minnaja (1939-1982), che già insegnava italiano in quella scuola;
​3- nel numero 1956-40, p. 47 de “L’Esperanto” fu indetto un concorso per la traduzione in Esperanto di un brano molto corto da “Le confessioni di un ottuagenario” (sic!); ma i risultati, dopo ripetuti rinvii, non furono mai pubblicati.
​Di Nievo sono apparsi in Esperanto due brani:
– “La fontana di Venchieredo – Il castello di Fratta” (La idilio ĉe la fonto de Venchieredo – La kastelo de Fratta), da “Le confessioni di un italiano”, cap. IV, trad. Achille Tellini, Bologna 1910; (menzione in “Brita Esperantisto” 1911-73, p. 13, ed “Espero katolika” 1912-luglio, p. 259; recensione in “La Ondo de Esperanto” 1911-6, p. 93). N.B.: la località del racconto oggi si chiama Venchiaredo;
​- “Il tumulto a Portogruaro” (La revolucio en Portogruaro), da “Le confessioni di un italiano”, cap. X, trad. Giordano Azzi, in “Itala Antologio” (Antologia Italiana), COEDES-FEI, Milano 1987, p. 368-377).
​Allego:
​- p. 93 de “La ondo de Esperanto” 1911-6;
– la busta primo giorno (FDC) del francobollo italiano del 1961 per il primo centenario della morte di Ippolito Nievo. Il bozzettista (Renato Mura) commise due errori: il titolo (“Confessioni di un italiano”) del libro riprodotto nel francobollo non corrisponde ad alcuno dei suoi due titoli; ed il berretto garibaldino dell’immagine è da Capitano, mentre Nievo aveva il grado superiore di Colonnello;
​- l’annullo speciale di Colloredo di Montalbano del 2 febbraio 1974, per il “120° anniversario dell’esordio di Nievo narratore”.

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