Personaggi

Torquato Tasso

L’11 marzo ricorre la nascita a Sorrento (nel 1544) del poeta Torquato Tasso (1544-1595),
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conosciuto soprattutto per il poema “La Gerusalemme liberata”; per scrupoli religiosi, l’opera fu profondamente rivista dall’autore, con eliminazione delle scene amorose; ma questa seconda versione, intitolata “Gerusalemme conquistata”, è praticamente dimenticata.
L’opera narra la conquista di Gerusalemme (nel 1099) da parte dei cristiani nella prima crociata
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Dopo una vita travagliata, Tasso morì a Roma, e fu sepolto nella chiesetta di Sant’Onofrio al Gianicolo.
Quanto ai rapporti con l’Esperanto, segnalo:
– anzitutto, l’intera “Gerusalemme liberata” è stata tradotta da Enrico Dondi
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con il titolo “Jerusalemo liberigita”, e pubblicata nel 2010 in Brasile (ed. Fonto); alcuni frammenti (il Prologo, pagg. 200-201; le ottave 64-69 con la morte di Clorinda, pagg.201-203), ugualmente tradotti da Enrico Dondi ma in modo parzialmente diverso, erano già apparsi nella “Itala Antologio” (Antologia Italiana), FEI Milano 1987;
– in “Heroldo de Esperanto” 1963-2 è apparsa la traduzione, di Clelia Conterno Guglielminetti, della prima ottava del Prologo della “Gerusalemme liberata”;
– in “Esperanto de UEA” 1920-2, p. 29, è apparsa la traduzione, di Antoni Grabowski, della poesia “La rosa”;
– nella citata “Itala Antologio” (1987), p.204, è apparsa anche la traduzione (di Gian Carlo Guarnieri) della lettera del Tasso ad Antonio Costantini dell’aprile 1595 (poco prima della morte);
– ne “L’Esperanto” 1921-1 (gennaio 1921), pagg. 9-10, è apparsa la traduzione (di Elio Migliorini) della lettera di Giacomo Leopardi del febbraio 1823 al fratello Carlo, a proposito della tomba del Tasso.
Allego:
– la prima e la quarta pagina di copertina della “Gerusalemme liberata” in Esperanto;
– per un interessante confronto, le differenti traduzioni della prima ottava del Prologo della “Gerusalemme liberata” apparsi, rispettivamente, in “Heroldo de Esperanto” (1963), nella “Itala Antologio” (1987) e nella edizione completa del 2010;
– un’antica cartolina di Sorrento con il monumento a Torquato Tasso;
– un moderno panorama di Sorrento.


1. Canto l’arme pietose e ‘l capitano

che ‘l gran sepolcro liberò di Cristo.

Molto egli oprò co ‘l senno e con la mano,

molto soffrì nel glorioso acquisto;

e in van l’Inferno vi s’oppose, e in vano

s’armò d’Asia e di Libia il popol misto.

Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi

segni ridusse i suoi compagni erranti.

Torquato Tasso, Prologo, 1-8

 

 

1. Armojn mi kantas kaj valoron de la

Ĉefo liberiginta Kristo-tombon.

Multon li faris per agado hela

kaj montris en sufer’ sanktan aplombon.

Vane Infer’ batalis kaj kruela

sonis Afrik-Azia milit-trombo.

La Ĉielo lin helpis, kaj sub sanktajn

signojn revokis la forvagadantajn.

trad. Clelia Conterno Guglielminetti

(el “Heroldo de Esperanto” 1963-2)

 

 

1. Mi kantas pri l’ milit’ kaj l’ estro pia

liberiginto de la tomb’ de Kristo;

per man’ kaj penso en konkero sia

tre agis, tre suferis la gvidisto:

vanis l’ infer-opon’ kaj de l’ azia

kaj de l’ afrika gentoj la rezisto:

favoris Di’; li sub l’ insignojn sanktajn

regvidis la kunulojn disvagantajn.

trad. Enrico Dondi

(el “Itala Antologio” 1987)

 

 

1. Mi kantas pri l’ milit’ kaj l’ kapitano,

kiu la tombon de l’ Sinjor’ konkeris,

li multe per prudento kaj per mano

aktivis, multe en batal’ suferis.

Vane oponis la infera plano,

vane Afriko kaj Azi’ esperis;

Dio favoris; li sub sanktajn flagojn

returnis kavalirajn disajn vagojn.

trad. Enrico Dondi

(el “Jerusalemo liberigita” 2010)

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